La prima ora di vita di un neonato, specialmente se prematuro e con un basso o estremamente basso peso alla nascita (< 1500 gr / <1000 gr), è un momento cruciale per l’assistenza sanitaria. Le procedure eseguite durante questi primi 60 minuti di vita possono prevenire e trattare alcune delle problematiche più comuni in questi pazienti, oltre ad aiutarli nell’adattarsi alla vita fuori dall’utero.
È per questo motivo che in neonatologia questo periodo di tempo è conosciuto come “l’ora d’oro”. Tale concetto ha cominciato ad essere utilizzato in neonatologia intorno al 2009, quando Reynolds et al. lo hanno adattato dal campo della medicina d’urgenza dove è utilizzato per designare la prima ora critica del trattamento del trauma.
L’ora d’oro si riferisce all’insieme di interventi e trattamenti precoci, effettuati in maniera organizzata ed efficace e basati sull’evidenza scientifica, che vengono eseguiti con l’obiettivo di migliorare l’esito immediato e a lungo termine del neonato e del prematuro.
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Procedure da eseguire durante l’ora d’oro del neonato
I 12 PASSI ESSENZIALI DELLA GOLDEN HOUR
Di seguito sono elencate le azioni essenziali che devono essere prese in considerazione durante i primi 60 minuti di vita di un neonato:
1. CONSULENZA PRENATALE E LAVORO DI SQUADRA
Questo passo precede la nascita del neonato, ma deve essere incluso nel contesto dell’ora d’oro. Ci sono due aspetti da considerare su questo punto:
- Gestione e organizzazione dell’equipe in caso di nascita prematura: Il team di neonatologia e di ginecologia devono collaborare per prevenire il parto prematuro e per evitare le eventuali complicanze ad esso associate. Il personale infermieristico deve essere informato del possibile ricovero del neonato in TIN così da predisporre tutto il necessario (inclusi dispositivi e farmaci) per una rapida assistenza dopo la nascita. I professionisti coinvolti nella cura dei pazienti pretermine devono conoscere e disporre di tutte le competenze necessarie in sala parto.
- Informazione e assistenza ai genitori per quanto riguarda il parto prematuro: Uno degli obiettivi è quello di mantenere i genitori costantemente informati. La famiglia deve essere guidata nel percorso fin da prima della nascita e si devono risolvere tutti i loro dubbi al riguardo. È importante che i professionisti li assistano e li consiglino in merito a rianimazione neonatale e, se necessario, sulle cure palliative.
2. POSPORRE IL CLAMPAGGIO DEL CORDONE OMBELICALE
Il taglio ritardato del cordone ombelicale (DCC) è una pratica clinica che consiste nel posticipare il clampaggio del cordone ombelicale dopo la nascita, per un periodo di tempo sufficiente a favorire il passaggio di una quota di sangue placentare al neonato, garantendo una fase di transizione feto-neonatale più fisiologica).
Il taglio ritardato del cordone ombelicale presenta diversi vantaggi:
- Migliora il flusso sanguigno polmonare
- Minimizza il numero di trasfusioni
- Beneficio immediato della transizione emodinamica
- Riduce la possibilità di emorragia intraventricolare
- Diminuisce il rischio di enterocolite necrotizzante
3. PREVENIRE L’IPOTERMIA
Nei neonati prematuri, il rischio di ipotermia nei primi minuti di vita, come conseguenza delle difficoltà nel controllare la termoregolazione del corpo, è molto alto. L’incidenza osservata nei neonati di basso peso alla nascita e bassa età gestazionale è tra il 31% e il 78%.
Inoltre, il controllo precoce della termoregolazione è essenziale poiché:
- Per ogni grado di discesa della temperatura la possibilità di morte aumenta di un 28%.
- Aumenta il rischio che il paziente ottenga un punteggio inferiore a 7 sulla scala Apgar.
- Aumenta il rischio di emorragia intraventricolare.
- Aumenta il rischio di sepsi e ipoglicemia
- Aumenta la possibilità di sindrome da distress respiratorio (RDS).
Per facilitare la termoregolazione del neonato ed evitare così il rischio di ipotermia e le sue conseguenze, ci sono diverse strategie che gli operatori possono attuare nel loro reparto:
- Controllo della temperatura in sala
- Uso di involucri di plastica/polietilene. Diverse revisioni indicano l’uso di involucri di plastica che coprano il corpo e la testa del neonato, come il metodo più efficace sotto le 28 settimane di gestazione.
- Implementazione della Kangaroo Mother Care. Promuovere il contatto pelle a pelle nei primi minuti di vita del neonato, quando le condizioni lo permettono, migliora il controllo della temperatura del neonato rispetto all’uso di un’incubatrice tradizionale.
- Proteggere il neonato dalle correnti d’aria
- Anche altre fonti di calore possono essere utilizzate per aiutare a stabilizzare la temperatura del neonato: culle radianti, materassi riscaldanti, ambienti e incubatrice preriscaldati, gas di rianimazione umidificati e riscaldati, copertura delle incubatrici durante il trasporto…
4. TRASPORTO DURANTE L’ORA D’ORO
Nella Golden Hour il neonato deve essere prima stabilizzato, il trasporto non deve essere iniziato fino a quando non si raggiunge una saturazione di ossigeno nel sangue pari all’85%.
Durante il trasferimento, si manterrà l’assistenza sanitaria in atto con l’obiettivo di mantenere stabile la temperatura corporea e di preservare le funzioni vitali.
5. ASSICURARE IL SUPPORTO RESPIRATORIO
Nella maggior parte dei casi i prematuri si adattano bene alla vita extrauterina, tuttavia, possono mostrare difficoltà nell’iniziare una respirazione efficace dopo la nascita a causa della mancanza di surfattante o per l’immaturità dei loro polmoni.
Aiutando la fase di scambio gassoso tra la placenta della madre e il polmone si sta difatti aiutando il sistema respiratorio.
Nei neonati che respirano spontaneamente, per migliorare la loro capacità funzionale residua e l’ossigenazione, si raccomanda l’uso della pressione positiva alle vie aeree (CPAP).
Se il neonato non respira spontaneamente, per la rianimazione si consiglia l’utilizzo di ventilazione a pressione positiva (VPP) mediante una maschera facciale.
6. SOMMINISTRAZIONE DEL SURFATTANTE IN CASO DI RDS
In caso di RDS è fondamentale la terapia di ripristino precoce del surfattante. La prima dose deve essere somministrata non appena viene diagnosticata la RDS. La RDS in un neonato prematuro è definita come uno stress respiratorio che richiede più del 30% di ossigeno erogato tramite pressione positiva utilizzando la CPAP nasale o un ET.
7. SUPPORTO AL SISTEMA CARDIOVASCOLARE
Il supporto precoce al sistema cardiovascolare consiste nella valutazione della frequenza cardiaca con l’obiettivo di impostare un ritmo cardiaco, una pressione sanguigna e una perfusione normale sia nei neonati pretermine che in quelli a termine.
Le raccomandazioni per i neonati che necessitano di rianimazione cardiopolmonare (RCP) includono un monitoraggio continuo della frequenza cardiaca. Questo monitoraggio può essere fatto tramite pulsossimetria o elettrocardiogramma, quest’ultimo più accurato nei primi due minuti di vita del neonato.
8. INIZIO PRECOCE DELLA NUTRIZIONE E DELLA SOMMINISTRAZIONE DI AMINOACIDI
Nell’utero, la placenta fornisce il supporto nutrizionale necessario al feto, che viene interrotto una volta che il cordone ombelicale viene tagliato. Questo rende prioritario un apporto nutrizionale sia per i bambini pretermine che per quelli a termine.
9. PREVENZIONE DELLA SEPSI
La sepsi e la prematurità sono le due cause più comuni di mortalità e morbilità neonatale. Ci sono varie strategie per prevenire la sepsi, e la più importante è l’uso di misure rigorosamente asettiche durante la gestione del neonato.
10. ESAMI DI LABORATORIO
In caso si rendano necessari, tutti gli esami necessari al trattamento del neonato dovrebbero essere eseguiti durante la Golden Hour, poiché dopo c’è un margine di manovra minimo e le decisioni vengono prese al di fuori del piano di trattamento.
L’elenco degli esami comprende: emocromo completo, emocoltura, glucosio capillare, gas arteriosi/capillari, biochimica e radiografia del torace.
11. MONITORAGGIO E REGISTRAZIONE
Tutti i parametri vitali del neonato devono essere monitorati e registrati nella cartella clinica. È necessario conservare le registrazioni degli interventi fatti durante la prima ora di vita, con i tempi in cui ciò è stato fatto per conoscere l’entità di qualsiasi miglioramento delle cure.
I registri dovrebbero includere i seguenti test e i loro rispettivi risultati:
- Test di Apgar
- Peso ed età gestazionale
- Durata e interventi durante la rianimazione
- Temperatura ascellare all’ingresso in terapia intensiva neonatale.
- Orario di somministrazione del surfattante
- Orario di cateterizzazione ombelicale
- Orario di ventilazione e CPAP
- Orario della prima alimentazione e parametri
- Orario di inizio della fluido terapia e della NPT
- Orario di somministrazione dei primi farmaci
- Complicazioni registrate
- Posizione e dimensione del tubo endotracheale
- Posizione del catetere ombelicale
- Profondità di posizionamento del tubo nasogastrico
12. COMUNICAZIONE E CONSULENZA FAMILIARE
Questa prima ora di vita, in cui hanno luogo tanti interventi con un paziente vulnerabile e una situazione stressante, è necessario tenere la famiglia informata in ogni momento sulle condizioni del loro bambino e sulle azioni che vengono intraprese.
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