La tecnica lisa nella sindrome da distress respiratorio 

Vygon Italia

1 Mar, 2022

La Sindrome da Distress Respiratorio nel neonato 

La sindrome da distress respiratorio neonatale (respiratory distress syndrome, RDS) è una condizione che si manifesta alla nascita o subito dopo la nascita con peggioramento progressivo e risoluzione di solito tra la 2º e 4º giornata di vita del neonato.  

La causa principale di questo disturbo polmonare deriva da una carenza di surfattante che si verifica comunemente in neonati i cui polmoni non si sono ancora completamente sviluppati. 

Il percorso clinico ottimizzato per i neonati con RDS parte dalla previsione del rischio di parto pretermine, il trasferimento materno in un centro perinatale e l’uso tempestivo di steroidi prenatali. La gestione della sala parto si basa sempre più sull’evidenza e sui protocolli per la protezione polmonare tra cui l’inizio della CPAP e la titolazione dell’ossigeno che dovrebbero essere implementati immediatamente dopo la nascita.

La terapia sostitutiva con surfattante è una parte cruciale della gestione dell’RDS ed i protocolli più recenti per il suo impiego raccomandano la somministrazione precoce e l’eliminazione della ventilazione meccanica. I metodi per mantenere i bambini su supporto respiratorio non invasivo sono stati ulteriormente sviluppati e possono ridurre lo stress e ridurre le malattie polmonari croniche. Man mano che la tecnologia per l’erogazione della ventilazione meccanica migliora, il rischio di causare lesioni ai polmoni dovrebbe diminuire.  

La terapia con surfattante 

La terapia con surfattante svolge un ruolo essenziale nella gestione della RDS in quanto riduce il rischio di pneumotorace e aumenta la sopravvivenza. Tuttavia, la somministrazione intratracheale richiede abilità e può causare danni, in particolare se una pressione positiva incontrollata viene applicata al polmone del neonato. Prima del 2013, il surfattante profilattico era raccomandato per i bambini più piccoli poiché migliorava la sopravvivenza negli studi clinici dell’era pre-CPAP.

Dopo il 2013, con un maggiore uso di steroidi prenatali e l’inizio precoce della CPAP, ci sono stati migliori risultati utilizzando il surfattante su neonati che mostrano segni clinici di RDS ed inoltre, per i bambini più piccoli, l’inizio precoce della CPAP può evitare gli effetti dannosi dell’intubazione e della ventilazione meccanica (MV) durante la fase di transizione. L’obiettivo generale è quello di evitare la MV invasiva, se possibile, tentando allo stesso tempo di somministrare il surfattante il prima possibile.

Le tecniche di somministrazione del surfattante 

La somministrazione di surfattante richiede un professionista esperto con capacità di utilizzare un laringoscopio, di intubare e capacità di fornire MV se necessario. Ad oggi per la somministrazione si utilizzano principalmente due tecniche: la tecnica InSurE (Intubate-Surfactant-Extubate) che prevede l’intubazione tracheale, la somministrazione di surfattante e la successiva estubazione, e la tecnica LISA (less Invasive Surfactant Administration) che utilizza un catetere fine posto nella trachea sotto diretta o video-laringoscopia, con il bambino che respira spontaneamente con CPAP, evitando così l’esposizione a ventilazione.

Vari studi randomizzati e meta-analisi, hanno confrontato questi due metodi, giungendo alla conclusione che la tecnica LISA risulta essere superiore in termini di riduzione della necessità di MV e del risultato combinato di morte o BPD, qualora il neonato abbia i requisiti per essere sottoposto a tale tecnica, ovvero è una tecnica raccomandata come metodo ottimale di somministrazione del surfattante per i bambini che respirano spontaneamente e che sono stabili con CPAP. [1] 

La somministrazione di surfattante tramite LISA sta diventando sempre più utilizzata nelle terapie intensive neonatali in tutto il mondo e non è semplicemente una procedura tecnica isolata per il rilascio di surfattante, ma piuttosto fa parte di un approccio globale non invasivo che supporta il concetto di una transizione delicata al mondo extrauterino che consente ai neonati pretermine di beneficiare dei vantaggi della respirazione spontanea [2]. 

I risultati di una revisione sistematica [3] mostrano che nei neonati pretermine sottoposti a ventilazione non invasiva, l’uso della tecnica LISA rispetto a quella dell’intubazione endotracheale per il rilascio di surfattante ha riportato benefici in termini di riduzione dell’esito di morte o BPD a 36 settimane, BPD a 36 settimane tra i sopravvissuti e la necessità di ventilazione meccanica. E’ stata evidenziata anche una tendenza verso tassi più bassi di pneumotorace.  

PROCEDURA PER LA CORRETTA SOMMINISTRAZIONE DI SURFATTANTE CON TECNICA LISA

* UTILIZZO DI SURFCATH PER L’INFUSIONE DI SURFATTANTE

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Bibliografia 

  1. Sweet, David G., et al. “€pean consensus guidelines on the management of respiratory distress syndrome–2019 update.” Neonatology 115.4 (2019): 432-450. 
  1. Herting, Egbert, Christoph Härtel, and Wolfgang Göpel. “Less invasive surfactant administration (LISA): chances and limitations.” Archives of Disease in Childhood-Fetal and Neonatal Edition 104.6 (2019): F655-F659. 
  1. Aldana-Aguirre, Jose C., et al. “Less invasive surfactant administration versus intubation for surfactant delivery in preterm infants with respiratory distress syndrome: a systematic review and meta-analysis.” Archives of Disease in Childhood-Fetal and Neonatal Edition 102.1 (2017): F17-F23. 

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