Il mondo dei devices intravascolari è in continua evoluzione per soddisfare le crescenti esigenze dei pazienti affetti da patologie croniche in trattamento farmacologico.
Ad oggi sono presenti diversi tipi di dispositivi sul mercato classificabili a seconda della tipologia, durata e sede di impianto.
Una tipologia di dispositivo vascolare che negli ultimi tempi sta trovando campo di applicazione è il FICC Port (Femorally Inserted Central Catheter); esso nasce per dare un’alternativa terapeutica ai pazienti non candidabili ad accessi come i PICC, PICC Port e Chest port.
In alcune patologie come la neoplasia maligna della mammella bilaterale, la sindrome della vena cava superiore e la trombosi venosa profonda del distretto cervico-toracico, la vena femorale è l’unico accesso per posizionare un accesso venoso centrale1.
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Leggi l’articolo: “Conosci i FICC PORT? Una valida alternativa al PORT Brachiale”
Ma qual è la tecnica utilizzata per l’impianto di un FICC Port? Quali i sono i vantaggi che ne derivano?
In questo video articolo ripercorreremo la procedura dell’impianto di un FICC Port step by step.
Esplorazione del patrimonio venoso del paziente con il metodo RaFeVA2.
- Dal solco inguinale posizionare la sonda in asse trasversale perpendicolarmente alla cute individuando l’arteria femorale comune (CFA) e la vena femorale comune (CFV). In questa scansione la vena femorale comune è mediale rispetto all’arteria femorale comune. In questa visualizzazione si valuta la CFV in profondità, dimensioni e compressione (valutabile tramite la compressione della sonda).
- Posizionando la CFV al centro del campo visivo della sonda in asse corto, si effettua una rotazione di 90° passando alla valutazione della vena iliaca esterna in asse lungo.
- Effettuando un’ulteriore rotazione di 90° della sonda, tornando in asse corto, è possibile valutare la CFA, la CFV e la safena.
- Spostando la sonda verso il basso rimanendo in asse corto, si passa alla valutazione dell’arteria superficiale femorale, dell’arteria femorale profonda, e della vena femorale comune.
- Spostando la sonda caudalmente è possibile visualizzare simultaneamente l’arteria femorale superficiale, l’arteria femorale profonda, la vena femorale superficiale e la vena femorale profonda, in asse corto.
- Scorrendo in senso caudale la sonda verso metà coscia è possibile visualizzare l’arteria femorale superficiale e la vena femorale superficiale, in asse corto.
- Eseguendo una rotazione di 45° della sonda, è possibile ottenere una visione in asse obliquo delle stesse strutture vascolari descritte nel passo precedente.
1- Allestimento del campo sterile con l’ausilio delle massime precauzioni di barriera:
Il paziente viene posizionato in posizione supina e si procede alla disinfezione della cute (dalla regione inguinale al ginocchio) con l’utilizzo di un applicatore a base di clorexidina colorata al 2% diluita in soluzione alcolica al 70%, in confezione sterile3; la soluzione colorata ci permette di verificare la corretta disinfezione dell’area interessata al trattamento, rispettando i tempi di azione consigliati dalle linee guida internazionali e nazionali (almeno 30 secondi di scrub e 30 secondi di asciugatura).
È opportuno sottolineare che in questa fase della procedura è raccomandato l’utilizzo di un pack procedurale con all’interno i dispositivi necessari a completare l’impianto al meglio
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Successivamente si procede alla preparazione del campo sterile tramite l’utilizzo della teleria presente all’interno del pack.
Si posiziona inizialmente un telo fenestrato nell’area di puntura e successivamente si posizionano altri teli sterili in modo da avere un’ampia zona di lavoro a disposizione.
Infine, si posizione una guaina sterile sulla sonda ecografica grazie all’ausilio di un operatore fuori campo.
2- Individuazione della vena di interesse e puntura ecoguidata.
Una volta individuato il vaso di interesse (in questo caso è stata scelta una Vena Femorale Comune) si procede con la puntura ecoguidata in scansione “out of plane”.
Con la punta dell’ago al centro del lume del vaso, si procede all’inserimento del filo guida e dell’introduttore-dilatatore, avendo cura di eseguire una piccola incisione cutanea in corrispondenza dell’exit site.
Si procede a rimuovere la guida dall’introduttore occludendo tempestivamente l’hub di introduzione del catetere per evitare il rischio di embolia e l’eccessiva fuoriuscita ematica.
3- Tip navigation e tip location del Ficc-Port.
La navigazione e la verifica del corretto posizionamento del FICC Port avvengono tramite la metodica dell’ECG intracavitario4; questa tecnica è di semplice esecuzione e consente di rilevare con precisione la posizione della punta del catetere.
Questa metodica, infatti, risulta particolarmente vantaggiosa poiché eseguita da un unico operatore, evita il ricorso alla radiologia post procedurale ed è applicabile a tutti i pazienti.
In dettaglio, dopo aver collegato la derivazione ECG al catetere, si procede alla sua inserzione e alla fase di tip navigation.
La corretta interpretazione dell’ECG intracavitario nell’impianto di un FICC Port la si può riassumere essenzialmente in quattro fasi:
- Punta del catetere in corrispondenza delle vene renali: l’onda P è assente
- Punta del catetere in corrispondenza del diaframma: l’onda P presenta una scarsa attività elettrica
- Punta del catetere in giunzione cava inferiore-atrio l’onda P è bifasica. (posizione corretta della punta del catetere)
- Punta del catetere in giunzione cava superiore-atrio: l’onda P è massimale
Esiste un’altra metodologia per verificare il posizionamento corretto della punta del catetere del FICC Port: l’ecografica transtoracica.
Il metodo ecografico, con una curva di apprendimento più lungo, si basa sulla scansione in plane della vena cava inferiore, con finestra sottocostale, che consente di visualizzare la guida e la punta del catetere mentre si avvicina alla giunzione atrio cavale passando per la vena cava inferiore.
Posizionato il catetere tra la giunzione vena cava inferiore e atrio destro è possibile procedere con la rimozione dell’introduttore mediante la tecnica del peel-away.
4. Confezionamento chirurgico della tasca sottocutanea e medicazione.
Si individua la regione cutanea ove alloggiare il reservoir del Port (green zone di Dawson); si somministrano alcuni ml di anestetico diluito con soluzione fisiologica e con la tecnica dell’idrodissezione si prepara la tasca dove verrà alloggiata la camera.
Si esegue un’incisione cutanea delle dimensioni del reservoir e si inserisce il reservoir all’interno della tasca creata; si tunnellizza il catetere sino alla zona di alloggiamento della camera del Port.
Si collegano i due sistemi e se ne verifica la funzionalità utilizzando un ago di Huber non coring, in dotazione al pack.
A questo punto, è possibile concludere il confezionamento della tasca sottocutanea suturando l’ipoderma con monofilamento riassorbibile e colla in cianoacrilato dedicata per gli accessi vascolari per la sintesi cutanea.
Si completa l’impianto del FICC Port con una medicazione trasparente e traspirante che verrà rimossa dopo 7 giorni dall’impianto.
L’impianto di un FICC Port non necessita di medicazione settimanale ma ha lo stesso nursing di un PICC Port e Chest Port, apportando un notevole miglioramento della qualità di vita del paziente e una sensibile riduzione del carico di lavoro per il personale addetto con un contestuale risparmio sulla spesa sanitaria.
Che vantaggi apporta un Ficc Port?
L’utilizzo di un dispositivo completamente impiantabile con approccio femorale ci consente di avere notevoli vantaggi tra cui:
- puntura di un grande vaso come la vena femorale superficiale/comune;
- possibilità di impiantare un PORT anche quando le condizioni cliniche del paziente non lo consentono per via di patologie che precludono l’accesso dagli arti superiori5;
- il diffondersi dell’ecografia e delle tecniche di Tip location intraprocedurali sta permettendo di eliminare il ricorso alla radiografia post procedurale;
- ottimi riscontri da pazienti ed operatori che già utilizzano questa tecnica;
- vantaggio estetico per il paziente.
L’utilizzo del FICC Port estende la possibilità di trattamento farmacologico e garantisce la somministrazione di cure in sicurezza anche in pazienti che non risultano essere candidabili per l’impianto di PICC Port o Chest Port.
Bibliografia
1. Woerner A, Wenger JL, Monroe EJ. Single-access ultrasound-guided tunneled femoral lines in critically ill pediatric patients. J Vasc Access. 2020 Nov;21(6):1034-1041. doi: 10.1177/1129729820933527. Epub 2020 Jun 15. PMID: 32538296.
2. Brescia, F., Pittiruti, M., Ostroff, M., & Biasucci, D. G. (2021). Rapid Femoral Vein Assessment (RaFeVA): A systematic protocol for ultrasound evaluation of the veins of the lower limb, so to optimize the insertion of femorally inserted central catheters. The journal of vascular access, 22(6), 863–872.
3. Jointcommission.org. (2015). Central Line Associated Bloodstream Infections Toolkit and Monograph.
4. Weber MD, Himebauch AS, Conlon T. Use of intracavitary-ECG for tip location of femorally inserted central catheters. J Vasc Access. 2022 Jan;23(1):166-170. doi: 10.1177/1129729820982864. Epub 2020 Dec 25. PMID: 33356809.
5. Wan Y, Chu Y, Qiu Y, Chen Q, Zhou W, Song Q. The feasibility and safety of PICCs accessed via the superficial femoral vein in patients with superior vena cava syndrome. The Journal of Vascular Access. 2018;19(1):34-39. doi:10.5301/jva.5000810