L’ossigenoterapia è definita come l’uso terapeutico dell’ossigeno (O2) somministrato a concentrazioni superiori a quelle dell’aria ambiente (0,21) per trattare o prevenire gli effetti dell’ipossiemia. La somministrazione di questo trattamento è una delle più comuni, sia in ambito ospedaliero che extraospedaliero, ed in particolare nei servizi di pneumologia.
L’obiettivo principale di questo trattamento è mantenere un’ossigenazione stabile e costante al di fuori del range di insufficienza respiratoria, quindi una pressione arteriosa di O2 che sia >60 mmHg e saturazione arteriosa di ossigeno misurata mediante pulsossimetria > 90%.
Sebbene l’O2 sia segnalato come un vero e proprio farmaco dalle autorità sanitarie, il suo uso diffuso e la considerazione che si tratti di un trattamento benigno e senza complicazioni hanno fatto sì che non sia mai stata data troppa importanza al suo dosaggio e agli effetti collaterali, nonostante le prove scientifiche disponibili.
Come medicinale, l’O2 deve essere utilizzato con lo stesso rigore di qualsiasi altro farmaco e le sue indicazioni e titolazioni devono essere stabilite in modo ben fondato. Solo in questo modo si possono raggiungere i principali obiettivi dell’ossigenoterapia:
LA RIVOLUZIONE DEI SISTEMI DI REGOLAZIONE AUTOMATICA DELL’OSSIGENO
Per dispositivi automatizzati di ossigenoterapia si intendono i dispositivi che utilizzano uno o più sensori per modificare il flusso di O2 e mantenere così il livello di ossigenazione appropriato per il trattamento di ciascun paziente.
Questi dispositivi hanno il potenziale per ottimizzare l’ossigenoterapia, riducendo il rischio di sottodosaggio e sovradosaggio e sovraccarico delle cure, migliorando i risultati clinici dei pazienti. Rispetto alla regolazione approssimativa ottenuta con la somministrazione manuale, questi sistemi automatizzati raggiungono e mantengono valori di ossigenazione adeguati attraverso regolazioni continue e automatizzate del flusso di O2.
La regolazione avviene secondo il principio del ciclo a circuito chiuso: l’algoritmo confronta la lettura in continuo del valore di SpO2 del paziente con il valore di SpO2 target, regolando di conseguenza il flusso di ossigeno da erogare al paziente; se l’SpO2 misurato è al di sopra dell’SpO2 target, il dispositivo riduce automaticamente il flusso di ossigeno, al contrario, se l’SpO2 misurato è al di sotto del target, il flusso di ossigeno viene aumentato proporzionalmente.
Questi dispositivi in genere consentono, oltre alla regolazione precisa della portata di ossigeno, anche il monitoraggio di importanti parametri cardio-respiratori: SpO2, portata di O2, frequenza respiratoria e frequenza cardiaca.
PRINCIPALI VANTAGGI DELL’OSSIGENOTERAPIA AUTOMATIZZATA
- Per raggiungere la saturazione target (SpO2) il dispositivo regola automaticamente il flusso di ossigeno al paziente e lo svezza secondo necessità.
- Regolando continuamente e automaticamente il flusso di ossigeno fornito a ciascun paziente, il dispositivo tiene conto delle esigenze e delle dinamiche individuali per aiutarli a rimanere entro l’obiettivo SpO2 fissato dal medico.
- Il dispositivo di ossigenoterapia automatizzata funziona secondo un principio a circuito chiuso.
- La somministrazione automatizzata dell’ossigeno può contribuire a ridurre la durata della degenza ospedaliera del paziente; consente inoltre di trattare i pazienti in modo più efficace, limitando le complicanze.
PRODOTTI CORRELATI
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