Il posizionamento di un catetere arterioso

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5 Apr, 2022

cateterismo arterioso

Il cateterismo arterioso viene utilizzato di routine principalmente in sala operatoria durante i grandi interventi chirurgici o nei setting di terapia intensiva per un attento monitoraggio dei pazienti in condizioni critiche.

Anche se è generalmente considerata una procedura sicura con poche gravi complicazioni, è importante prendere in considerazione, prima del posizionamento di una linea arteriosa, la selezione appropriata del sito, le controindicazioni e le potenziali complicanze [2,5].

LE COMPLICANZE DEL CATETERISMO ARTERIOSO

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TECNICHE DI INCANNULAMENTO

Il posizionamento di un catetere arterioso è una procedura facilmente realizzabile al letto del paziente tramite differenti metodiche percutanee quali:

  • Tecnica diretta: cannula su ago guida (catetere corto) (Fig.1);
  • Tecnica Seldinger: catetere con guida e ago metallico (Fig.2).

 Ma quella utilizzata solitamente è la tecnica Seldinger.

Fig.1: L’ago metallico punge l’arteria e quando viene visualizzato il reflusso ematico si introduce la cannula
Fig.2: Catetere con guida e ago: a) Puntura con ago metallico fino alla visualizzazione del reflusso; b) Introduzione della guida sull’ago e rimozione ago; c) Catetere su guida.

Com’è noto, l’inserzione di cateteri in piccoli vasi come l’arteria radiale o la pedidia può rilevarsi difficile tecnicamente, soprattutto se in presenza di un paziente ipoteso o vasocostretto, o di pazienti con arterie fragili (anziani, …). Studi di comparazione tra tecnica diretta, tecnica classica di Seldinger e tecnica modificata di Seldinger hanno dimostrato che la puntura diretta dell’arteria con un ago-cannula può essere associata ad un’incidenza maggiore di fallimento (23%). Ciò comporta la necessità di pungere ripetutamente l’arteria, con probabili danni ad essa ed ai tessuti circostanti, e l’utilizzo di metodiche o approcci alternativi successivamente ai ripetuti fallimenti. Inoltre, la tecnica Seldinger classica rispetto alla tecnica modifica di Seldinger ha un maggior tasso di successo. Dunque, la tecnica Seldinger classica permette un’inserzione sicura e veloce [11].

SCELTA DEL CATETERE ARTERIOSO

Il catetere arterioso deve essere costituito da materiale biocompatibile, come il poliuretano, polietilene e il teflon, e come raccomandato da diverse linee guida è importante fissare il catetere in modo da mantenerlo ben stabile alla cute con dispositivi di fissaggio sutureless [3].

Alla luce di quanto detto nei paragrafi precedenti, la scelta del tipo di catetere arterioso dipende da diversi fattori:

La lunghezza del catetere ad esempio dovrebbe essere scelta principalmente in funzione del sito di incannulamento. Quando si usa l’arteria brachiale, femorale o ascellare, si consiglia un catetere più lungo a causa della distanza tra la superficie della pelle e il lume dell’arteria; utilizzando cateteri arteriosi più lunghi si riduce il rischio di dislocazione [12].

Inoltre, la lunghezza e diametro interno (espresso in Gauge, G) del catetere influenzano le proprietà di smorzamento del sistema di misurazione della pressione invasiva. È stato dimostrato che i cateteri da 20 G sono meno influenzati dal fenomeno della risonanza rispetto a quelli da 18 G.

Per l’arteria radiale sono raccomandati i cateteri da 20 G [12].

L’inserimento del catetere con tecnica Seldinger e l’utilizzo degli ultrasuoni ne favoriscono l’efficacia e la sicurezza. [7,11]. Si evince, dunque, che anche le caratteristiche del device giocano un ruolo importante.

Alla luce di quanto esposto, si rende necessario un catetere che possa agevolare la puntura arteriosa con un metodo di introduzione con la tecnica classica di Seldinger [11], e un ago di introduzione ecogenico che favorisca il posizionamento sotto guida ecografica e una puntura liscia e precisa del vaso. Queste peculiarità fanno sì che le complicanze legate al cateterismo arterioso vengano eliminate.

monitoraggio in continuo della pressione arteriosa

Come già evidenziato, il cateterismo arterioso assicura un monitoraggio in continuo della pressione arteriosa in modo cruento per il controllo emodinamico invasivo. Grande attenzione deve essere posta alla qualità del segnale pressorio che è influenzata dalla risposta dinamica del sistema catetere-linea-trasduttore che produce artefatti che distorcono la forma delle onde di pressione, causando underdumping o overdumping con la conseguente lettura errata dei valori pressori [13].

L’utilizzo di materiali come il polietilene, ampiamente diffuso in ambito medico per la sua elevata inerzia chimica e le sue eccellenti proprietà meccaniche, risulta particolarmente adatto al monitoraggio invasivo della pressione arteriosa e all’accoppiamento con le linee di monitoraggio arterioso, nelle quali il collegamento al trasduttore avviene per mezzo di prolunghe con interno in PE. Ciò migliora di gran lunga l’accuratezza della trasmissione del segnale pressorio.

Le complicanze iatrogene legate al posizionamento di una linea arteriosa, tra cui emorragia, infezioni, insufficienza vascolare, ischemia, trombosi, embolia e danno neuronale, sono ormai note [5].
Quindi, il sito di accesso deve essere scelto valutando: il comfort, la sicurezza, la gestione dell’antisepsi, la presenza di altri cateteri, la presenza di eventuali deformazioni anatomiche e il rischio di complicanze meccaniche.

LE COMPLICANZE DEL CATETERISMO ARTERIOSO

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BIBLIOGRAFIA

1. Clark VL1, Kruse JA. Arterial catheterization.Crit Care Clin. 1992 Oct;8(4):687-97.

2.Tegtmeyer K, Brady G, Lai S et al. Placement of an arterial Line. The New England Journal of Medicine 2006;354:15-3.

3. Centres for Disease and Control: CDC Guidelines for the Prevention of Intravascular Catheter-Related Infections, 2011.

4. Romano SM, Pistolesi M. Assessment of cardiac output from systemic arterial pressure in humans. Crit Care Med. 2002;30:1834–41

5.Cousins TR, O’Donnell JM. Arterial cannulation: a critical review. AANA J. 2004;72(4):267-271.

6.Levin PD, Sheinin O, Gozal Y. Use of ultrasound guidance in the insertion of radial arthery catheters. Critical Care Medicine 2003;31:481-4.

7.Shilo AL,Savel RH,Paulin LM,Eisen LA. Ultrasound-guided catheterization of the radial artery: a systemic review and meta-analysis of randomized controlled trials. Chest. 2011;139:524–529. 

8. Scheer BV, Perel A, Pfeiffer UJ. Clinical review: complications and risk factors of peripheral arterial catheters used for haemodynamic monitoring in anaesthesia and intensive care medicine. Crit Care. 2002;6(3):198–204.

9.   DossierInFad Cateterismo arterioso– anno 3, n. 37, marzo 2008

10. Lorente L, Santacreu R, Martìn MM et al. Arterial catheter-related infection of 2.949 catheters. Critical Care 2006;10:R83.

11. Beards SC, Doedens L, Jackson A, Lipman J. A comparison of arterial lines and insertion techniques in critically ill patients. Anaesthesia. 1994;49(11):968–73.

12. How to measure blood pressure using an arterial catheter: a systematic 5-step approach. Saugel B1,2, Kouz K3, Meidert AS4, Schulte-Uentrop L3, Romagnoli S5,6, Crit Care. 2020 Apr 24;24(1):172.

13. Reed M. Gardner. Direct Blood pressure measurement- Dinamic response requirements. Anesthesiology 54:227-236,1981.

14. Gilardi, R.Giannuzzi, K. WoldeSellasie, A. Piano, M. Pittiruti e G. Scoppettuolo, Mini-midline in difficult intravenous access patients in emergency department: A prospective analysis. The Journal of Vascular Access, 2019.

15. Pittiruti, G. Scoppettuolo, Manuale GAVeCeLT dei PICC e dei Midline, 2016

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